Quando i pediatri dicono"basta carne"
Mentre l’oncologo Umberto Veronesi suggerisce
alle mamme di adottare una dieta vegetariana anche per i bambini, la
doppia piramide alimentare per chi cresce, elaborata dal BCNF,
invita i genitori a limitare l’uso della carne bovina per motivi di salute e di
sostenibilità ambientale. Tutto fa pensare che nei prossimi anni la
“bistecchina” sparirà non solo dal piatto dei bambini, ma perfino dalla lista
dei “buoni consigli” di cui sono prodighi gli amici e i parenti delle mamme.
In
attesa di quel momento, i genitori possono cominciare se non altro a guardare
senza paura in quella direzione, perché è probabile , come spiega Veronesi , che
i nostri figli siano comunque "destinati a un’alimentazione vegetariana,
per ragioni etiche, ambientali e di salute”.
Senza saperlo, ognuno di noi basa alcune scelte alimentari su idee superate.
Crediamo, per esempio, che i bambini abbiano assolutamente bisogno delle
proteine della carne rossa, mentre leggendo i rapporti dei pediatri e
dei nutrizionisti si scopre che in realtà, nel mondo occidentale, i
bambini assumono almeno tre o quattro volte i livelli di proteine
necessari.
Queste, infatti, sono presenti anche in pesce, formaggio,
latte, uova, soia, legumi e, in quantità minori, negli altri vegetali. Dunque
non esiste, almeno nel nostro paese, un rischio di carenza di proteine. Anche il
ferro, importante sia nell’infanzia sia nell’adolescenza, è
presente nel pesce, nei legumi, nei vegetali di colore verde scuro e nelle
noci.
La seconda idea da sfatare è che i nostri figli siano destinati a una
vita adulta più sana della nostra grazie ai progressi della medicina e
che quindi le preoccupazioni sulla loro alimentazione siano eccessive. In realtà
l’alimentazione scorretta e la vita sedentaria stanno determinando un aumento di
malattie croniche anche nell’infanzia: i nostri bambini ingeriscono troppi
grassi, troppi zuccheri e troppo poca fibra. Una dieta con meno carne in
genere è anche una dieta con più varietà, soprattutto di ortaggi.
Un’altra idea errata è che non ci sia un legame diretto tra la carne
che mettiamo nel carrello e la salute ambientale del pianeta. La
piramide ambientale elaborata dal BCFN, dimostra invece
che la carne, soprattutto quella bovina, è al primo posto nella graduatoria dei
cibi ad alto impatto ambientale. In un mondo con sette miliardi d’individui dove è urgente imparare a produrre cibo utilizzando meno carburante,
meno terra e meno acqua, questo alimento non è più ecologicamente
sostenibile.
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