15.4.13

Idea per la festa della mamma
 
Un cuore da chiudere in una scatola e da regalare alla mamma nel giorno della sua festa. Il cuore come in uno scrigno.
Materiale :
  • Pasta di sale (vedere la ricetta)
  • Una scatola (qualsiasi scatola riciclata, non troppo grande:  come scatola di formaggio o scatola di profumo…)
  • Colla in gel
  • Un centrino ritagliato, in carta bianca, argento o oro
  • Pittura
  • Pennello
  • Formina a forma di cuore
  • Farina
Come realizzare il cuore nella scatola:
Spiegare al bambino come:

  • Preparare la pasta di sale
  • Infarinare il piano di lavoro per evitare che la pasta di sale si attacchi.
  • Con un matterello, stendere la pasta di sale.
  • Ritagliare un cuore, utilizzando, se possibile, una formina per biscotti.

 Cuocere il cuore nel forno (vedere la ricetta della pasta di sale)



  • Dipingere il cuore di rosso. Lasciare asciugare.
  • Dipingere la scatola. Qualsiasi tipo di scatola andrà bene ma non deve essere troppo grande.




Incollare il centrino di carta sul coperchio della scatola.


Incollare il cuore in pasta di sale all’interno della scatola.

 
Fonte: www.cosepercrescere.it

Ricetta per la pasta di sale

 La pasta di sale è la soluzione per tutte le mamme che scelgono di dare libero sfogo alla fantasia dei propri bambini senza spendere troppo. Semplice e veloce, ecco la ricetta per prepararla.
 
Ingredienti:
  • 2 bicchieri di sale fino (polverizzato)
  • 2 bicchieri di acqua tiepida
  • 4 bicchieri di farina
  • Coloranti alimentari per colorare la pasta di sale di tutti i colori (facoltativo)


  • La pasta di sale può essere colorata prima della cottura oppure dipinta dopo. E’ una pasta realizzata con ingredienti utilizzati in cucina e può essere facilmente preparata con l’aiuto del vostro robot da cucina che permette, inoltre, di ottenere una pasta omogenea e malleabile. Potete anche ottenere una pasta di sale profumata, aggiungendo aromi alimentari o qualche goccia d’olio essenziale profumato.

    Preparazione:






  • Mischiate tutti gli ingredienti della pasta di sale: farina, sale e acqua. Se utilizzate un colorante liquido, versatelo nell’acqua prima di aggiungerla alla farina e al sale. Versate l’acqua in una sola volta e lavorate bene l’impasto con le mani, oppure lasciate lavorare il vostro robot da cucina per circa 5 mn.
    • La pasta di sale deve essere compatta e morbida ma non deve attaccarsi alle dita.
    • La pasta di sale perfetta è facile da fare e da adattare all’età del vostro bambino, ai suoi gusti e all’utilizzo che dovrete farne. Se è troppo friabile, o se inizia ad avere l’aspetto di tanti granelli di sabbia, aggiungete un po’ d’acqua, fino a farla diventare morbida e facile da lavorare.
    • Se, al contrario, la pasta di sale risulta troppo molle ed appiccicosa, aggiungete della farina e lavoratela. Fate attenzione ad aggiungere sia farina che acqua in piccole quantità e a lavorare la pasta ogni volta.
    • Se non utilizzate subito la pasta di sale che avete realizzato, potete conservarla in uno strofinaccio pulito o in un sacchetto di plastica e riponetela in frigorifero, in questo modo, la pasta di sale si conserva per una settimana. Prima di utilizzarla, ricordatevi di tirarla fuori dal frigorifero circa mezz’ora prima, in modo che si ammorbidisca.
     
    Cottura della pasta di sale:
    


  • Prima di procedere alla cottura, lasciate asciugare la pasta di sale in un ambiente secco per circa 12 ore. Cercate di non aspettare oltre 48 ore perché la pasta risulterebbe troppo friabile.
  • Lasciare asciugare la pasta di sale prima della cottura permette di:
    - ridurre i tempo di cottura
    - evitare che si formino bolle d’aria durante la cottura
    - evitare che l’oggetto si deformi durante la cottura

    • Il tempo di cottura esatto della pasta di sale è difficile da stabilire perché dipende da più fattori:
      - più il tempo di asciugatura è lungo, più il tempo di cottura è corto.
      - più l’oggetto da fare cuocere è grosso e spesso, più il tempo di cottura è lungo.
      - più la pasta è molle (se ha molta acqua), più il tempo di cottura è lungo.
    Le regole da rispettare sono:
    • La temperatura: tra 75°C e 110°C – Una temperatura più alta farà gonfiare la pasta durante la cottura.
    • Il tempo di cottura medio per gli oggetti piccoli (con uno spessore da 1 a 2 cm) è di circa 2 ore.
    • Cuocete gli oggetti di pasta di sale come se cucinaste: la soluzione migliore è curare la cottura e togliere gli oggetti dal forno appena sono duri.
    Decorare la pasta di sale:La pasta di sale può essere decorata in molti modi diversi. Vi suggeriamo qualche idea:
    • L’uovo: spalmato sulla pasta di sale, li darà un colore dorato.
    • Il latte: come l’uovo ma attenzione! Aggiungetelo a metà cottura se no, il colore dorato diventerà un colore marrone!
    • Semi di tutti i tipi: lenticchie, pepe, cumino, mais, caffè, chiodi di garofano, anice…
    • La sabbia
    • La pasta
    • I vegetali: fiori, foglie, piantine…
    • Le perle, i bottoni… ma attenzione ad utilizzare unicamente elementi che non brucino nel forno)
    • I lustrini
     
    Fonte: www.cosepercrescere.it
    Dolcificanti naturali: 10 valide alternative allo zucchero bianco
     
    Ieri ho voluto portare all'attenzione i pericoli del consumo di zucchero bianco, non per creare allarmismo, ma perchè è giusto che ognuno di noi sia a conoscenza degli effetti di ciò che tutti i giorni introduciamo nel nostro organismo. Gli alimenti cosidetti "dannosi" sono molti, e se dovessimo fare attenzione a tutto, forse non riusciremmo nemmeno più a mangiare nulla, ma è anche vero, che dobbiamo avere la possibilità di dover scegliere cosa riteniamo sia giusto per noi e la nostra famiglia.
    Per questo motivo oggi sono a proseguire più dettagliattamente il discorso per chi volesse intraprendere la scelta di trovare sostitutivi allo zucchero bianco, e sono qui per aiutarvi e per confrontarci nel caso voleste maggiori delucidazioni.
    Cari saluti . Giulia

    Come premessa; Non sono da considerarsi naturali e salutari gli edulcoranti o dolcificanti sintetici (infatti per chi stesse pensando di usare quelli come alternativa) deve sapere che sono quasi tutti nocivi, alcuni dei quali anche sospettati di essere cancerogeni. Recenti studi mostrano che l’aspartame risulta essere in relazione con il morbo di Parkinson. L’aspartame, prodotto dalla Monsanto, è neurotossico e provoca il degrado dei tessuti nervosi tanto che è stato vietato in Giappone.

    LE VERE ALTERNATIVE SALUTARI SONO :

    1. Zucchero di canna integrale
    Chiamato anche (panela o mascobado o rapadura o melado de acùcar) quello vero, ha un leggero retrogusto di liquirizia, è granuloso, marrone ed è umido; è il primissimo zucchero che si estrae dal succo di canna che dopo la raccolta viene solidificato in panetti delle dimensioni di una mattonella, ai quali possono essere addizionati altri ingredienti come succo di papaia, arancia, manioca, arachidi. È un alimento molto nutriente tipico del Brasile.

    Zucchero di canna integrale

    Ricordatevi quindi che quando lo zucchero (o il sale) sono integrali sono anche leggermente umidi e se lasciati all’aria formano un blocco e questo è dovuto alla presenza di magnesio e potassio che essendo igroscopici catturano l’umidità dall’aria.
     
    2.  Miele
    Altro prodotto molto usato, ma non adatto ai vegan, contiene maltosio, saccarosio, glucosio, fruttosio e destrosio e costituisce un perfetto energetico naturale. Non è la migliore soluzione per i dolci cotti ,poichè potrebbe tendere ad avere un gusto leggermente amaro.

    3.  Sciroppo d'acero
    Un' altra buona alternativa è rappresentata dallo sciroppo d'acero, contenente saccarosio, potassio, vitamine del gruppoB e calcio ed anche questo è prodotto dalla linfa estratta da una pianta, l'acero appunto. Risulta avere un sapore molto dolce ed è adatto per la preparazione di dolci e per dolcificare bevande.

    4.   Malto d'orzo, sciroppo di riso, sciroppo di mais
    Altro discorso invece è il malto d'orzo, lo sciroppo di riso o lo sciroppo di mais che si ottengono dalla germinazione dei cereali. Tutti hanno un alto contenuto in maltosio e contengono amminoacidi, potassio, sodio e magnesio essenziali all'organismo, ecco perché si ritiene siano i più validi sostituti al miele.

    5.  Melassa
    Un altro prodotto molto utile per dolcificare in maniera naturale è la melassa che deriva dallo zucchero di canna o anche della barbabietola e contiene saccarosio,fruttosio, glucosio, acido fosforico, potassio, fibre ed è ricchissimo di vitamine (soprattutto B) e di minerali. Purtroppo non è facile da trovare in Italia infatti bisogna fare attenzione al prodotto messo in commercio come “melassa di panela”: non è melassa, ma zucchero panela liquido grazie all’aggiunta di acqua.

    6.  Sciroppo di mele
    Altro prodotto, anche se non molto facile da reperire, è lo sciroppo di mele ricchissimo di vitamine e sali minerali e molto digeribile adatto soprattutto alla dolcificazione dei dolci.

    7Succo d'agave
    Ancora il succo d'agave (linfa della pianta d'agave) ricchissimo di sali minerali ed oligominerali e con un tasso glicemico inferiore allo zucchero bianco, assolutamente da provare!

    8.  Succo d'uva
    Deriva dalla bollitura e spremitura di uve alla quale si aggiungono chiodi di garofano, cannella e limone. Contiene fruttosio e in realtà ha un sapore molto caratteristico che non risulta essere apprezzato in ogni situazione.

    9.   Amasake
    Stevia coltivata in terrazzo
    L' amasake è un'altro dolcificante naturale molto usato nella cucina orientale che si ottiene dalla germinazione enzimatica del riso bianco e che può anche essere autoprodotto facilmente in casa, inoltre può essere utilizzato anche da solo come magnifico dessert!

    10. Stevia
    Altro dolcificante naturale è la stevia o meglio la sua polvere; la stevia è una pianta proveniente dal sud America, ha un'elevata presenza di saccarosio ma la sua pecca è che non si scioglie nei liquidi dato che è costituito da polvere di foglie secche (anche se è possibile realizzare degli sciroppi molto utili per dolcificare e con una perfetta miscibilità!), in Italia non è possibile commercializzarla come dolcificante o per uso alimentare ma nulla impedisce di coltivarsela o commercializzarla come pianta ornamentale. Il suo potere dolcificante è molto alto ma ha anche un forte retrogusto di liquirizia, perfetti in talune occasioni ma un po' meno, ad esempio, se volete dolcificare tè o caffè.


    Insomma dopo tutte queste valide alternative allo zucchero l'unica cosa che non è più valida è la scusa per continuare ad usare lo zucchero bianco!
     
    Fonte: www.greenme.it

    14.4.13

    I PERICOLI DELLO ZUCCHERO BIANCO RAFFINATO


    Zucchero di canna integrale: alternativa allo zucchero bianco raffinato
    Lo zucchero bianco, che ogni giorno introduciamo nel nostro corpo direttamente cosi' com'e' o attraverso dolci, caramelle, bevande commerciali, conserve, liquori ecc., e' il prodotto finale di una lunga trasformazione industriale che uccide e sottrae tutte le sostanze vitali e le vitamine presenti nella barbabietola o nella canna da zucchero che sono il punto di partenza per la produzione dello zucchero. Il fine e' quello di renderlo piu' bello alla vista del consumatore: il colore bianco e' migliore ed accattivante, inoltre anche il gusto dello zucchero non raffinato e' diverso dalle abitudini del palato, alle quali la stragrande maggioranza dei consumatori fa riferimento.

    Le sostanze zuccherine sono alimenti importantissimi della nostra dieta poiche' rappresentano la fonte primaria per la produzione di energia che serve a far funzionare correttamente tutto il nostro organismo, incominciando dal cervello fino a finire con i muscoli e per questo motivo devono essere completi di tutto cio' che la Natura ha loro fornito per cedere al nostro corpo, durante il processo dell'assimilazione, la loro ricchezza. Ma lo zucchero bianco, cosi' come viene attualmente prodotto, e' una sostanza innaturale e dalle caratteristiche tossiche.
    Il succo zuccherino proveniente dalla prima fase della lavorazione della barbabietola o della canna da zucchero, viene sottoposto a complesse trasformazioni industriali: prima viene depurato con latte di calce che provoca la perdita e la distruzione di sostanze organiche, proteine, enzimi e sali di calcio; poi, per eliminare la calce che e' rimasta in eccesso, il succo zuccherino viene trattato con anidride carbonica. Il prodotto quindi subisce ancora un trattamento con acido solforoso per eliminare il colore scuro, successivamente viene sottoposto a cottura, raffreddamento, cristallizzazione e
    centrifugazione.

    Si arriva cosi' allo zucchero grezzo. Da qui si passa alla seconda fase di lavorazione: lo zucchero viene filtrato e decolorato con carbone animale e poi, per eliminare gli ultimi riflessi giallognoli, viene colorato con il colorante blu oltremare o con il blu idantrene (proveniente dal catrame e quindi cancerogeno). Il prodotto finale e' una bianca sostanza cristallina che non ha piu' nulla a che fare con il ricco succo zuccherino di partenza e viene venduta al pubblico per zuccherare gran parte di cio' che mangiamo.

    Una domanda che sorge spontanea e' la seguente: quanti dei consumatori abituali di zucchero sono a conoscenza che stanno mangiando una miscela contenente calce, resine, ammoniaca, acidi vari e "tracce" di barbabietola da zucchero?
    Che cosa e' rimasto del primo succo scuro ricco di vitamine, sali minerali, enzimi, oligoelementi che avrebbero dato tutto il loro benefico apporto di vita, di energia e di salute?
    Nulla! Anzi, per poter essere assimilato e digerito, lo zucchero bianco ruba al nostro corpo vitamine e sali minerali (in particolare il Calcio e il Cromo) per ricostituire almeno in parte quell'armonia di elementi distrutta dalla raffinazione. E le conseguenze di tale processo digestivo sono terribili.
      Il tossico zucchero bianco iper-raffinato, a livello intestinale provoca processi fermentativi con produzione di gas e tensione addominale, e l'alterazione della flora batterica con tutte le conseguenze che cio' comporta (coliti, stipsi, diarree, formazione e assorbimento di sostanze tossiche, ecc.). A tal proposito avrete certamente notato il fastidioso senso di gonfiore e pesantezza che si avverte dopo aver mangiato dolci elaborati, ricchi di zucchero.

    Lo zucchero bianco ha una grossa influenza sia sul sistema nervoso che sul metabolismo, creando prima stimolazione poi depressione con conseguenti stati di irritabilita', falsa euforia, bisogno di prendere altro zucchero, ecc.. In realta' si crea una vera forma di dipendenza, come avviene con la droga o con la nicotina.

     Cio' e' causato dal rapido e violento assorbimento dello zucchero nel sangue che fa salire la cosiddetta glicemia. Di fronte a tale subitanea salita, il pancreas risponde immettendo insulina nel sangue e cio' provoca una brusca discesa del tasso glicemico detta "crisi ipoglicemica" caratterizzata da uno stato di malessere, sudorazione, irritabilita', aggressivita', debolezza, bisogno di mangiare per sentirsi di nuovo su. La conseguenza di questa caduta degli zuccheri e' l'immissione in circolo, da parte dell'organismo, di altri ormoni atti a far risalire la glicemia, tra cui l'adrenalina che e' l'ormone dell'aggressivita', della difesa, della tensione. Si puo' ben comprendere come questi continui "stress" ormonali con i loro risvolti psicofisici determinano un esaurimento delle energie con l'indebolimento di tutto l'organismo. Cio' e' stato ampiamente verificato da studi condotti negli Stati Uniti dove la violenza e l'aggressivita' nei bambini, messe in relazione anche al tipo di dieta e ai cibi e zuccheri raffinati, hanno creato allarme e preoccupazione per tutte le conseguenze sociali che esse determinano.

    A lungo andare uno dei sistemi piu' colpiti e' proprio il sistema immunitario, poiche' l'esaurimento delle forze e delle energie si traduce in una minore capacita' di risposta alle aggressioni esterne e nella tendenza ad ammalarsi. Quando

     
    mangiamo 50 gr. di zucchero bianco, la capacita' fagocitaria dei globuli bianchi si riduce del 76% e questa diminuzione del sistema di difesa dura circa 7 ore.
    Le gravi malattie che oggi affliggono l'umanita' (cancro, AIDS, sclerosi, malattie autoimmuni, ecc.) nascono proprio da un indebolimento immunitario del quale lo zucchero bianco e l'alimentazione raffinata sono corresponsabili.

    L'assenza dei substrati vitaminici e proteici, cagionata dall'attivita' di raffinazione, impone al nostro organismo la necessita' di consumare i propri per la scissione dello zucchero; questo va a creare molecole di ac. Piruvico in sovrabbondanza, che acidificano il sangue; l'acidificazione forzata crea una condizione "tampone", per la quale l'organismo si mette a sottrarre calcio dalle fonti principali come denti ed ossa, nel tentativo di bloccare l'eccessivo metabolismo acido, per cui si perde per sempre il substrato principale delle ossa e dei denti, condannandolo all'osteoporosi. E' stato ampiamente verificato che le popolazioni non raggiunte dalla cosiddetta "civilta' bianca" non sono soggette a carie o altre malattie dei denti. Con l'arrivo dei bianchi e dei loro prodotti alimentari raffinati (zucchero, dolciumi, alcool, pane), gli aborigeni dell'Australia, i Maori della Nuova Zelanda, gli Indios del Peru' e dell'Amazzonia, i Pellerossa del Nordamerica ecc. hanno anch'essi cominciato ad essere soggetti alle stesse malattie dei bianchi e a riempire gli ambulatori dentistici e medici dei loro "civilizzatori"; l'incidenza della carie, che prima era una malattia a loro del tutto sconosciuta, e' arrivata a colpire fino al 100% degli individui di queste popolazioni.

     I danni dello "squisito veleno" bianco sono tanti altri ancora e a tutti i livelli: per esempio circolatorio (con l'aumento di colesterolo e danni alle arterie), epatico, pancreatico (poiche' l'organo che gestisce gli zuccheri e' il pancreas), ponderale (con l'aumento di peso e l'obesita'), cutaneo.

    Quasi tutte queste malattie potrebbero essere prevenute sostituendo lo zucchero bianco con quello vergine integrale di canna o con miele, sempre vergine integrale. Come sostituto dello zucchero bianco raffinato si puo' usare del fruttosio, del miele, della melassa e del "vero" zucchero di canna. Dico vero perche' qualcuno e' arrivato a tostare leggermente lo zucchero bianco al fine di dargli una doratura che lo fa sembrare zucchero di canna. Si deve anche considerare che i due cucchiani di zucchero nel caffe' non fanno male a nessuno; lo zucchero diventa pericoloso quando se ne assume molto, per esempio prendendo un dessert dopo mangiato e cosi' via. Pertanto si dovrebbe cercare innanzitutto di ridurne il consumo. Il consumo dello zucchero, come esposto piu' sopra, in questi ultimi decenni e' andato aumentando in modo vertiginoso. Questo, purtroppo, ha causato l'abitudine al sapore dolce, un'abitudine altrettanto nociva di quella del fumo o dei superalcolici.


    Fonte : www.disinformazione.it
    Routine al nido: Il pranzo e le merende
     l cibo è il primo modo per "assaggiare" il mondo in quanto l'esperienza del pasto consente al bambino di accettare o rifiutare l'ambiente attorno a lui. Pranzo e merende del pomeriggio rappresentano quindi un aspetto importante del progetto educativo, in quanto non costituiscono solamente la soddisfazione di un bisogno ma anche un'occasione di educazione che richiede di essere organizzata con la massima cura.
    I pasti devono tener conto di esigenze individuali specifiche (allergie, rifiuto di certi cibi, difficoltà di masticazione), sempre ponendo grande attenzione alle norme igieniche.
    Ruolo dell'educatore, è quello di sedere con i bambini, aiutandoli se hanno bisogno e lasciandoli liberi di dialogare e di scherzare. Spesso viene accettata la manipolazione/esplorazione del cibo che, se non bloccata, non dura molto e viene sostituita dalla soddisfazione di maneggiare le posate come le persone adulte.
    I bambini amano a volte anche comunicare con i vicini parlando e provocando rumori con piatti e posate, soprattutto nel momento in cui raggiungono un'autonomia fisica tale da rivolgere grande interesse a quanto sta loro attorno.
    Compito dell'educatore è facilitare l'autonomia dei bambini più grandi e imboccare i più piccoli, stimolando comunque l'acquisizione di questa capacità mediante l'utilizzo di due cucchiai (uno per l'educatore e uno per il bambino che all'inizio ci gioca, battendolo sul tavolo o lanciandolo via).
    Si deve cercare di far assaggiare di tutto senza imporre quantità e tempi stretti. I bambini vanno aiutati se non sono autonomi, nell'uso delle posate, ma anche incoraggiati a fare da soli. Molte strutture scelgono di mettere nei piatti porzioni ridotte, lasciando al bambino la possibilità di chiedere la replica.
    Vanno evitati commenti sulla bravura nel mangiare tutto, per non trasmettere messaggi a bambini già "mangioni" che potrebbero sentirsi legittimati a mangiare ancora di più.
    Allo stesso modo non si dovrebbero fare paragoni, indicando la bravura di uno o dell'altro, perchè tali azioni non innescano un meccanismo di imitazione quanto piuttosto una reazione di fastidio.
    Utile nei momenti di routine legati ai pasti , ma anche per la conquista generale di autonomie, è il gioco degli incarichi, che si può proporre ai bambini di 2-3 anni. A partire da un pannello colorato diviso per colonne e posto nella sezione, vengono appese le foto dei bambini nella prima colonna e in ciascuna delle rimanenti un incarico:
    il capotreno, il distributore della merenda del mattino, colui che consegna i bavaglini prima del pranzo, colui che versa l'acqua durante il pranzo e quello che distribuisce il pane ( naturalmente rappresentati tramite disegni).
    Ogni lunedì, l'educatore provvede per l'estrazione all'assegnazione dei ruoli che durerà per tutta la settimana.
    Il gioco si pone in forte continuità con la scuola dell'infanzia, dove viene utilizzato molto spesso.
     
    Fonte : Progettare al nido "teorie e pratiche educative" Emilia Restiglian , Carocci Faber.2012