In materia di svezzamento, molte regole stanno cambiando: se
fino a poco tempo fa si consigliava di ritardare
l’introduzione, nella dieta dei bambini, di alimenti potenzialmente
allergenici, oggi i ricercatori dichiarano che “non
esistono evidenze certe che posticipare o eliminare
l‘introduzione dei cibi allergenici possa prevenire o ritardare lo sviluppo di
allergia; anzi alcuni autori suggeriscono che un eccessivo ritardo
nell‘introduzione di certi alimenti potrebbe addirittura
aumentare il rischio di sensibilizzazione”, come ha spiegato alle
mamme il Prof. Carlo Agostoni (Direttore della Clinica
Pediatrica II dell’Università degli Studi, IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore
Policlinico di Milano) nel corso dell’incontro sulla nutrizione
infantile organizzato il 17 settembre da Food Revolution
Milan.
Francesco Iandola, portavoce di Food Revolution Milan, ha così sintetizzato le nuove indicazioni
emerse nel corso dell’incontro:
- Allattamento al seno almeno fino a 6 mesi. I bambini allattati al seno si ammalano di meno (celiachia, diabete, leucemia…) e hanno il 20% in meno di possibilità di diventare obesi
- Il bambino allattato al seno non necessita di integratori quali tisane e acqua.
- Il divezzamento inizia dal sesto mese. Durante il periodo del divezzamento offriamo al bimbo una grande varietà di cibi; quello che mangiamo noi, spesso può mangiarlo lui, in forma non masticabile. La sola frutta non è sufficiente. Ed evitiamo di salare gli alimenti.
- Il latte vaccino non dovrebbe essere somministrato prima dei 12 mesi, anche se piccole quantità possono essere aggiunte agli alimenti introdotti con il divezzamento. Tra 1 e 3 anni non più di mezzo litro di latte al giorno; migliore alternativa è lo yogurt magro con aggiunta di frutta fresca.
- Per evitare allergie non serve ritardare l’introduzione di elementi potenzialmente allergenici, come pesce, uova e glutine.
- Sono da evitare diete vegetariane fino ai due anni. Dopo i due anni, in caso di alimentazione vegetariana, sopperire con latte e fare attenzioni alle carenze di ferro, minerale meno biodisponibile nelle verdure. Evitare diete vegane nella prima infanzia.
- E’ indispensabile l’attività fisica (a parità di peso ,i bambini di oggi hanno maggior circonferenza addominale).
- Mangiamo con i nostri figli, facciamoli giocare, sporcare e divertirsi con il cibo. I nostri figli ci guardano, facciamoci vedere mangiare una ampia gamma di alimenti. Dopo i due anni di età cerchiamo di mangiare in famiglia e facciamo dai tre ai cinque pasti al giorno.
- Evitiamo il consumo di succhi di frutta o bevande contenenti zucchero
- Evitiamo di considerare il cibo come una somministrazione farmacologica. Quindi niente prescrizioni.
Io non posso fare a meno di aggiungere un punto numero 11:
cuciniamo con i nostri bambini!
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