La “cultura della corretta alimentazione” s’impara da bambini
I bambini mangiano troppo e male.Quindici ragazzi su 100, in un’età critica come quella tra i 6 e i 14 anni, sono obesi. Purtroppo, non si tratta di semplice sovrappeso: in alcuni casi, ci troviamo di fronte a bambini francamente obesi. Non solo, il 30% dei bambini obesi già soffre di malattie che un tempo colpivano solo gli adulti come l’ipertensione e il colesterolo alto.
I bambini e gli adolescenti, quindi, non vanno lasciati liberi di mangiare come e quanto vogliono perché possono incorrere in errori dannosi per la loro salute anche in futuro. Per questo motivo, è fondamentale, nel caso dell’obesità infantile, il ruolo che svolgono i genitori nell’educazione e nelle abitudini alimentari, ed è opportuno che il ragazzo stesso maturi una propria coscienza su ciò che fa bene o male alla sua salute e impari a distinguere comportamenti corretti in tema di alimentazione.
Sicuramente è difficile far amare frutta e verdura ai bambini, convincerli a dosare i dolci e i grassi, invogliarli ad apprezzare la varietà dei cibi ed abituarli a non eccedere nelle quantità, ma è uno sforzo necessario per insegnare loro a non compromettere la propria salute.


Tuttavia, si tratta di un intervento necessario soprattutto alla luce dei dati emersi dalla recenti ricerche sulla popolazione. Le indagini ISTAT sulle “Abitudini alimentari:tendenze evolutive nella popolazione e nei giovani” consentono di esaminare le tendenze del comportamento alimentare degli italiani, giovani in particolare, dal 1993 al 2000.
I giovanissimi, delineati dall’indagine, sono coloro che mostrano le tendenze evolutive meno “salutari” rispetto al resto della popolazione esaminata.
Dai dati raccolti, in generale, si evidenziano la diminuzione dei consumatori e la rarefazione delle frequenze di consumo per certi prodotti (carni avicole, vegetali e frutta). Alcune di queste tendenze vanno in senso contrario rispetto alle attuali indicazioni dietetiche che suggeriscono almeno 5 porzioni quotidiane di verdura e frutta e la scelta di “carni bianche” rispetto a quelle “rosse”.
Si registrano, invece, alcune polarizzazioni, cioè intensificazioni delle frequenze di consumo, su prodotti per i quali piuttosto se ne suggerisce un uso più contenuto (carne bovina e alcolici fuori pasto).
Aumenta il numero dei consumatori e diminuiscono le frequenze di consumo per i cereali, i latticini, i salumi e alcune bevande alcoliche tra cui il vino. In crescita troviamo la carne fresca di maiale, pesce, uova e il consumo di bevande gassate e dolci, oltre all’acqua minerale.
Tra i giovani, gli adolescenti di 14-17 anni mostrano tendenze negative riguardo al consumo di cereali, di frutta e di vegetali, mentre in aumento è la tendenza all’uso di bevande alcoliche. Altissima è la preferenza per i prodotti fuori pasto e i soft drinks.
Dai dati raccolti, in generale, si evidenziano la diminuzione dei consumatori e la rarefazione delle frequenze di consumo per certi prodotti (carni avicole, vegetali e frutta). Alcune di queste tendenze vanno in senso contrario rispetto alle attuali indicazioni dietetiche che suggeriscono almeno 5 porzioni quotidiane di verdura e frutta e la scelta di “carni bianche” rispetto a quelle “rosse”.
Si registrano, invece, alcune polarizzazioni, cioè intensificazioni delle frequenze di consumo, su prodotti per i quali piuttosto se ne suggerisce un uso più contenuto (carne bovina e alcolici fuori pasto).
Aumenta il numero dei consumatori e diminuiscono le frequenze di consumo per i cereali, i latticini, i salumi e alcune bevande alcoliche tra cui il vino. In crescita troviamo la carne fresca di maiale, pesce, uova e il consumo di bevande gassate e dolci, oltre all’acqua minerale.
Tra i giovani, gli adolescenti di 14-17 anni mostrano tendenze negative riguardo al consumo di cereali, di frutta e di vegetali, mentre in aumento è la tendenza all’uso di bevande alcoliche. Altissima è la preferenza per i prodotti fuori pasto e i soft drinks.
Diffondere la cultura della corretta alimentazione non è, comunque, l’unico provvedimento utile per prevenire l’obesità infantile.
Parallelamente, occorre avvicinare i ragazzi all’attività fisica in quanto lo sport praticato regolarmente non solo permette di tonificare la massa muscolare ed esercita un effetto positivo sull’umore e sui livelli di autostima, ma aiuta anche a contrastare l’obesità e, più in generale, svolge un ruolo protettivo per la salute. Infatti, i bambini e gli adolescenti che non praticano alcuna attività fisica hanno una probabilità maggiore di sviluppare un eccesso ponderale.
Parallelamente, occorre avvicinare i ragazzi all’attività fisica in quanto lo sport praticato regolarmente non solo permette di tonificare la massa muscolare ed esercita un effetto positivo sull’umore e sui livelli di autostima, ma aiuta anche a contrastare l’obesità e, più in generale, svolge un ruolo protettivo per la salute. Infatti, i bambini e gli adolescenti che non praticano alcuna attività fisica hanno una probabilità maggiore di sviluppare un eccesso ponderale.
Nessun commento:
Posta un commento