14.10.12

La "cultura della corretta alimentazione" inizia dalla mamma

La consapevolezza dei danni alla salute causati da cattive abitudini alimentari nell’infanzia deve iniziare dalla famiglia.
Le indagini epidemiologiche dimostrano che molti bambini già in età prescolare e scolare incorrono in errori nutrizionali qualitativi e quantitativi che certamente non dipendono dalla loro volontà.
I comportamenti alimentari del bambino sono, infatti, decisamente influenzati dal modello culturale che caratterizza il suo contesto socio-familiare, in modo particolare dallo stile di vita, dalle abitudini alimentari, dal personale rapporto con il cibo che ha la mamma e da come vive il suo ruolo di “nutrice”:

  • Uno stile femminile colto e attivo, ad esempio, solitamente tipico di donne che hanno una vita extradomestica impegnativa e debbono investire e organizzare al meglio il loro tempo a casa, è spesso collegato ad un approccio attento e controllato nei confronti dell’alimentazione, frequentemente inserito in un progetto complessivo di benessere e forma fisica.
  • Uno stile femminile conservatore è quello, invece, delle tradizionali “madri di famiglia”.
    La preparazione dei pasti è vissuta come un preciso dovere ed un modo attraverso il quale esprimere l’amore e l’impegno nei confronti della famiglia.
    L’approccio all’alimentazione di questo tipo di donna è semplice e diretto, lontano da preoccupazioni salutistiche: il cibo è nutrimento, nella scelta e preparazione è meglio seguire la tradizione ed è importante far trovare ai familiari un pasto completo, abbondante e di loro gradimento a pranzo e cena.
  • Differente dai precedenti lo stile “giovanile”: l’alimentazione è una sfera dominata dal piacere, predomina lo sperimentalismo per cibi nuovi e insoliti consumati spesso al di fuori dell’orario canonico dei pasti, in modo disordinato e affrettato. Le scelte risentono delle suggestioni della pubblicità e del gusto di esplorare condiviso, di solito, con il gruppo degli amici.
Le scelte di mamme così diverse si riflettono, naturalmente, in quello che decidono di mettere a tavola per sé e per i propri figli.
La figura della madre come “responsabile acquisti”, quella cioè che decide cosa deve mangiare la famiglia, è, dunque, molto importante.


È necessario, quindi, con un’ informazione adeguata e attraverso strumenti di comunicazione efficaci, accrescere nelle madri la consapevolezza dei rischi che errate abitudini alimentari comportano per la salute, anche futura, dei figli, aiutandole a scegliere percorsi più salutari: strumenti di prevenzione, questi, sufficienti ad evitare l’insorgere già dall’infanzia di patologie gravi come l’obesità.

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