14.4.13

Routine al nido: Il pranzo e le merende
 l cibo è il primo modo per "assaggiare" il mondo in quanto l'esperienza del pasto consente al bambino di accettare o rifiutare l'ambiente attorno a lui. Pranzo e merende del pomeriggio rappresentano quindi un aspetto importante del progetto educativo, in quanto non costituiscono solamente la soddisfazione di un bisogno ma anche un'occasione di educazione che richiede di essere organizzata con la massima cura.
I pasti devono tener conto di esigenze individuali specifiche (allergie, rifiuto di certi cibi, difficoltà di masticazione), sempre ponendo grande attenzione alle norme igieniche.
Ruolo dell'educatore, è quello di sedere con i bambini, aiutandoli se hanno bisogno e lasciandoli liberi di dialogare e di scherzare. Spesso viene accettata la manipolazione/esplorazione del cibo che, se non bloccata, non dura molto e viene sostituita dalla soddisfazione di maneggiare le posate come le persone adulte.
I bambini amano a volte anche comunicare con i vicini parlando e provocando rumori con piatti e posate, soprattutto nel momento in cui raggiungono un'autonomia fisica tale da rivolgere grande interesse a quanto sta loro attorno.
Compito dell'educatore è facilitare l'autonomia dei bambini più grandi e imboccare i più piccoli, stimolando comunque l'acquisizione di questa capacità mediante l'utilizzo di due cucchiai (uno per l'educatore e uno per il bambino che all'inizio ci gioca, battendolo sul tavolo o lanciandolo via).
Si deve cercare di far assaggiare di tutto senza imporre quantità e tempi stretti. I bambini vanno aiutati se non sono autonomi, nell'uso delle posate, ma anche incoraggiati a fare da soli. Molte strutture scelgono di mettere nei piatti porzioni ridotte, lasciando al bambino la possibilità di chiedere la replica.
Vanno evitati commenti sulla bravura nel mangiare tutto, per non trasmettere messaggi a bambini già "mangioni" che potrebbero sentirsi legittimati a mangiare ancora di più.
Allo stesso modo non si dovrebbero fare paragoni, indicando la bravura di uno o dell'altro, perchè tali azioni non innescano un meccanismo di imitazione quanto piuttosto una reazione di fastidio.
Utile nei momenti di routine legati ai pasti , ma anche per la conquista generale di autonomie, è il gioco degli incarichi, che si può proporre ai bambini di 2-3 anni. A partire da un pannello colorato diviso per colonne e posto nella sezione, vengono appese le foto dei bambini nella prima colonna e in ciascuna delle rimanenti un incarico:
il capotreno, il distributore della merenda del mattino, colui che consegna i bavaglini prima del pranzo, colui che versa l'acqua durante il pranzo e quello che distribuisce il pane ( naturalmente rappresentati tramite disegni).
Ogni lunedì, l'educatore provvede per l'estrazione all'assegnazione dei ruoli che durerà per tutta la settimana.
Il gioco si pone in forte continuità con la scuola dell'infanzia, dove viene utilizzato molto spesso.
 
Fonte : Progettare al nido "teorie e pratiche educative" Emilia Restiglian , Carocci Faber.2012
 


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